La nuova avventura di Pavard

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‹‹Marsiglia non si rifiuta mai». Con queste parole Benjamin Pavard si è presentato in conferenza stampa ai suoi nuovi tifosi. L’ex interista è l’ultimo arrivato in un club come l’Olympique che, negli anni recenti, ha subito dei veri e propri terremoti per quanto riguarda la costruzione delle rose. Basti pensare al fatto che, da quando è entrato in carica come presidente del club della Provenza (2021), Pablo Longoria ha gestito qualcosa come centoquarantacinque movimenti di giocatori, sessantasei in entrata e settantanove in uscita.

In questa fase finale della sessione estiva 2025 il dirigente dell’OM ha cercato soprattutto di dare stabilità alla difesa. Il reparto arretrato marsigliese infatti, in tre giornate di Ligue 1, ha già incassato 4 gol, concedendo 4.9 expected goals contro (xGA) secondo il modello di Fbref.

Troppo, per una squadra con le ambizioni del Marsiglia. Così, ecco arrivare Pavard e Nayef Aguerd (dal West Ham), giocatori che dovrebbero dare un nuovo volto alla retroguardia della squadra allenata da Roberto De Zerbi. A fare le spese dei due nuovi arrivati potrebbe essere, in primis, il capitano Leonardo Balerdi.

Nonostante il sostegno di De Zerbi (che ancora alla vigilia della sfida in programma venerdì al Vélodrome contro il Lorient ha espresso la sua vicinanza all’argentino, in questo momento così complicato dal punto di vista tecnico) Balerdi è infatti entrato nel mirino della critica per gli errori commessi contro il Rennes nella gara d’apertura della nuova stagione, contro il Paris FC la settimana successiva e, infine, nella gara persa contro il Lione nella quale ha dapprima prodotto un passaggio sbagliato che ha generato l’espulsione del compagno di squadra CJ Egan-Riley e, successivamente, ha realizzato l’autorete che ha deciso l’incontro a favore della squadra di Paulo Fonseca.

Il rientro di Facundo Medina darà a RdZ ulteriori elementi fra i quali poter scegliere quelli più adatti per un assetto difensivo tornato a quattro. L’anno scorso (il primo del tecnico italiano al Vélodrome) la scelta era stata orientata a favore di una difesa a tre, in virtù dei giocatori a disposizione. Quest’anno invece De Zerbi si è fatto costruire la squadra per giocare a partire dal 4-2-3-1, la struttura base che preferisce.

Per quanto riguarda Pavard, il ventinovenne difensore francese può essere impiegato sia come terzino destro che da centrale (collocazione che il giocatore predilige). Pavard torna in un campionato dal quale manca dal 2016, anno del suo passaggio allo Stoccarda. Da lì poi sono arrivate le tappe al Bayern Monaco e, come detto, all’Inter. A Milano in realtà Pavard non ha convinto appieno. Intendiamoci, quando ha giocato è stato quasi sempre all’altezza. Le aspettative però, vista la sua caratura e anche alcune prestazioni sciorinate in maglia nerazzurra, erano quelle di trovarsi di fronte ad un giocatore dominante nel contesto del campionato italiano.

Una superiorità tecnica e tattica che invece si è vista a sprazzi o, comunque, in un numero di occasioni minore rispetto a quanto atteso. La famosa questione del rientro anticipato dal Mondiale per club, causa infortunio, a cui ha fatto seguito la foto di Pavard impegnato in una partita di padel con Theo Hernández (immagine che ha fatto il giro del web) ha poi irrimediabilmente incrinato i rapporti fra il francese e i mammasantissima dello spogliatoio dell’Inter, forse già erosi per altri motivi (questo però non è dato sapere).

Ora per Pavard si apre comunque una grande possibilità. Non soltanto perché il Marsiglia giocherà la Champions (l’OM esordirà nel maxi raggruppamento martedì affrontando il Real Madrid al Santiago Bernabéu,) ma anche perché l’ex interista si troverà all’interno di una difesa come detto a quattro, cioè proprio il sistema utilizzato da Didier Deschamps in Nazionale.

Per Pavard quindi c’è la possibilità di riuscire a convincere il cittì dei galletti a riservagli un posto nella lista di coloro che, nel giugno prossimo, difenderanno i colori francesi ai Mondiali nordamericani.

A oggi, almeno secondo quanto riportato da L’Équipe, l’ossatura della linea arretrata transalpina è formata da Koundé, Saliba (Konaté), Upamecano e Digne. C’è spazio però per proporsi almeno come alternativa a Koundé o a uno dei centrali. La strada per l’America, almeno per Pavard, parte dunque da Marsiglia.

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