Il Flamengo si è qualificato per gli ottavi della Libertadores, ma non senza qualche patema d’animo. La compagine Rubro-Negra ha fatto più fatica del previsto per avere la meglio sul Deportivo Táchira, squadra venezuelana che ha chiuso all’ultimo posto (con zero punti) nel gruppo C. L’1-0 realizzato su azione da calcio piazzato da parte di Léo Pereira (ennesima rete trovata dal Fla su palla inattiva quest’anno) è stato comunque sufficiente a garantire al Mengão il passaggio del turno, seppur solo per una differenza reti migliore rispetto agli argentini del Central Córdoba, anch’essi ritrovatisi con gli stessi punti (11) ottenuti dai brasiliani e della prima classificata, l’LDU Quito.
Un passo indietro sul piano del gioco quello compiuto dalla squadra di Rio de Janeiro rispetto alla precedente uscita contro gli ecuadoregni..
Il Maracanã ha mugugnato per la prestazione dei rossoneri di Filipe Luís, col tecnico brasiliano che ha risposto alle critiche rifugiandosi nella classica accusa agli avversari di aver parcheggiato dieci giocatori nella loro area di rigore.
‹‹È un modo di difendere che mette in difficoltà tutte le squadre del mondo›› ha dichiarato il tecnico nel dopo partita. ‹‹Non esiste una squadra che non abbia difficoltà a giocare contro una linea di cinque, sei, sette, a volte anche dieci giocatori dentro l’area. Il Manchester City, che è una delle migliori squadre al mondo, non è riuscito a sfondare contro il Crystal Palace. È una squadra venuta per difendersi, ma che sa anche giocare. Dobbiamo creare i meccanismi, le soluzioni per dare ai giocatori le opportunità di riuscire a giocare. Alla fine, l’obiettivo era vincere e ci siamo riusciti››.
Al di là di questa considerazione, il Flamengo avrebbe dovuto e potuto fare di più. Il possesso palla è stato del 62% in favore della squadra di casa, che ha prodotto anche nove tiri in porta sui venti totali provati e toccato 41 palloni negli ultimi sedici metri. Il dato finale degli expected goals però è stato di appena 1.3 in base ai dati raccolti da Fbref.
Anzi, alla fine il Flamengo deve ringraziare il proprio portiere, l’argentino Agustín Rossi, per aver salvato la porta dei padroni di casa in pieno recupero su un tiro ravvicinato del connazionale Lucas Cano che, nel caso in cui fosse entrato, avrebbe consentito al Deportivo Táchira di trovare il pareggio e, consequenzialmente, di eliminare i brasiliani.
Sicuramente ha pesato la tensione dell’incontro, con il Flamengo che si giocava il passaggio del turno. Tuttavia la gara ha anche confermato le difficoltà del modello posizionale di Filipe Luís contro blocchi bassi.
Per attaccare il 5-4-1 con cui i venezuelani avevano organizzato la loro fase difensiva infatti il Flamengo ha mosso troppo lentamente il pallone, lasciando a volte troppi giocatori a protezione di eventuali contropiedi avversari.
Nella prima immagine presa in esame ad esempio vediamo Gerson (uno dei cinque giocatori del Flamengo convocati da Carlo Ancelotti per i prossimi impegni del Brasile, insieme a Léo Ortiz, Wesley, Danilo e Alex Sandro) spalle alla porta in zona di rifinitura, con le ampiezze che non sono ben occupate dai giocatori aperti.

Anche il secondo screenshot mostra uno scaglionamento non ottimale, con i tre riferimenti più avanzati che non sembrano preoccuparsi di fissare i difensori avversari quanto invece di restare lì dove si trovano in attesa che arrivi la palla.

Anche la scelta della giocata e l’esecuzione non sempre pulita dei portatori hanno finito per rendere complicata la manovra offensiva della squadra di Filipe Luís.
Nel secondo tempo, grazie anche all’innesto di Bruno Henrique, il Flamengo è riuscito ad accelerare trovando il gol del vantaggio. Successivamente però l’inerzia è tornata quella del primo tempo. Nemmeno l’ingresso di Evertton Araújo e il conseguente avanzamento di Gerson è servito a migliorare la fluidità del possesso della compagine rossonera.
Ora il Flamengo è atteso dalla sfida contro la Fortaleza per il Brasileirão (domenica prossima) in attesa poi di conoscere lunedì il nome degli avversari che usciranno dal sorteggio per gli ottavi della Libertadores. Essersi qualificati per secondi implica che i giocatori del Mengão si troveranno davanti una delle prime degli altri gironi.

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