Foto: IMAGO / PPAUK
Ci risiamo. Nemmeno il tempo di metabolizzare la sconfitta in finale di Europa League che i tifosi del Manchester United corrono il rischio di confrontarsi con la regola che, nel recente passato, ha spesso visto ex calciatori lasciare il club inglese senza aver lasciato traccia per andare poi a esplodere altrove.
Buoni ultimi sono stati i casi di Scott McTominay (lo scozzese è stato premiato in Italia col titolo di miglior giocatore nel campionato vinto con la casacca del Napoli), del brasiliano Antony (considerato da molti come il peggior acquisto della storia recente dello United e ora perno del Betis Siviglia finalista di Conference) e di Marcus Rashford (protagonista con l’Aston Villa nella seconda parte di questa stagione).
Tutto questo potrebbe ripetersi ora con Alejandro Garnacho, al quale il confermato tecnico portoghese Rúben Amorim avrebbe comunicato (secondo quanto riferito da The Athletic) la volontà di fare a meno delle sue prestazioni, con l’argentino che sarà così costretto a lasciare Carrington.
Il rapporto fra Garnacho e Amorim non è mai stato idilliaco. Il culmine lo si ebbe durante il derby di Manchester di dicembre quando l’allenatore decise di lasciare fuori il numero 17. Dopo quella gara (vinta dallo United), il ragazzo avrebbe cambiato atteggiamento, convincendo Amorim a utilizzarlo nelle partite successive.
A Bilbao però, in quello che era l’appuntamento più importante in un’annata catastrofica, Amorim è ricorso all’argentino soltanto negli ultimi venti minuti della sfida persa contro il Tottenham. Decisione ovviamente non accolta bene dal giocatore che, a fine gara, ha espresso il suo disappunto (in verità utilizzando parole alquanto contenute): ‹‹fino alla finale, ho giocato ogni partita, e oggi giocare solo venti minuti… non lo so. Cercherò di godermi l’estate e vedremo cosa succederà dopo››.
La scelta di Amorim di inserire Mason Mount nell’undici titolare non ha pagato e per questo, come detto, nell’ultima parte di gara l’allenatore del Manchester si è dovuto nuovamente rivolgere a Garnacho.
A livello tattico il giocatore ha scontato l’insistenza di Amorim per un sistema 3-4-2-1 che, sulla carta, non prevede la presenza di giocatori con le caratteristiche di Garnacho. In pratica lo stesso problema incontrato da Rashford (come detto ceduto a gennaio) e Kobbie Mainoo, anch’egli in predicato di lasciare Old Trafford nel prossimo mercato estivo (fra l’altro tutte queste cessioni sarebbero utili anche in virtù degli obblighi imposti dalle Profitability and Sustainability Rules).
Acquistato per sole £150.000 dall’Atletico Madrid, Garnacho è infatti un classico esterno offensivo, abile nell’uno contro uno così come nel prendere l’ampiezza. Amorim ha provato a disciplinare tatticamente il ventenne di nativo di Madrid, ma per quest’ultimo è rimasto alla fine difficile farsi inquadrare nel sistema dell’ex allenatore dello Sporting Lisbona.
Garnacho non è infatti un esterno a tutta fascia e, nello United, la sua collocazione ideale finisce per essere quella da numero 10. Ma l’argentino ama giocare aperto, là dove può far brillare le sue qualità in contropiede e tagliando centralmente.

Nel possesso ragionato di Amorim queste caratteristiche non sono contemplate. Da qui le incomprensioni di cui sopra, che hanno portato anche al non utilizzo del giocatore in quella che sarebbe stata la sua ultima partita con la maglia del Manchester, contro l’Aston Villa. Cosa che non ha comunque impedito a Garnacho di ricevere l’ovazione dei suoi ormai ex tifosi a fine gara.
In nome della continuità di un progetto tecnico che Amorim vuole portare avanti rimanendo fedele al proprio credo calcistico lo United è quindi pronto a sacrificare un giocatore che, nonostante tutto, quest’anno ha segnato 11 gol e registrato 10 assist, tutte le competizioni comprese e che, in generale, dal momento del suo arrivo a Manchester (ottobre 2020) ha messo insieme 144 partite con la maglia dello United, condite da 26 reti e 22 passaggi vincenti.
Già a gennaio c’erano stati dei tentativi da parte di altri club di assicurarsi le prestazioni del giocatore, con il Napoli che si era visto respingere un’offerta da £40 milioni. Non è improbabile che ora lo United possa ora riconsiderare una proposta uguale o almeno vicina a quella fatta dagli azzurri.
Chi deciderà di puntare su Garnacho si assicurerà un talento elettrico, capace di accendere la manovra con dribbling fulminei e accelerazioni brucianti, particolarmente letale nelle transizioni. Qualunque squadra in cerca di un esterno offensivo da 4-3-3 o 4-2-3-1 beneficerebbe di un’ala come l’argentino.
Certamente Garnacho non è ancora un prodotto finito (parliamo pur sempre di un classe 2004) ma i margini di crescita sono evidenti. Il potenziale c’è tutto, e con le giuste condizioni potrebbe garantire al suo prossimo club quei risultati che, per cause indipendenti dalla sua volontà, non è riuscito a contribuire a portare a Old Trafford.

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