Il ritorno di Dele Alli

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Foto: IMAGO / NurPhoto

Ottantunesimo minuto di gioco. Il Milan ha già completato la rimonta sul Como grazie alle reti di Cristian Pulisic e Tijjani Reijnders, utili a rispondere la vantaggio iniziale dei lariani targato Lucas Da Cunha. Di lì a poco la partita finirà, segnando l’ennesima rimonta da una situazione di svantaggio per la squadra allenata da Sérgio Conceição.

In quel momento però, con così tanto tempo ancora a disposizione prima del triplice fischio, Cesc Fàbregas non ci sta a perdere. Non dopo una rete annullata (quella del potenziale 0-2) per un fuorigioco a suo dire inesistente. Non dopo l’ennesima, grande prestazione della sua squadra, andata a San Siro a giocare a viso aperto contro il Milan e dominante per larghi tratti dell’incontro, grazie alle prestazioni maiuscole del già menzionato Da Cunha e del francese Maxence Caqueret in mediana, con una fase difensiva che vedeva il suo Como disporsi 5-4-1 e non con il 5-3-2 in non possesso delle uscite più recenti. Non dopo aver visto Nico Paz mettere a ferro e fuoco la fase di non possesso milanista, Patrick Cutrone punzecchiare ripetutamente Matteo Gabbia e Malick Thiaw, Gabriel Strefezza dividersi more solito fra il ruolo di quinto aggiunto di difesa e di esterno destro d’attacco.

Per raggiungere quello che sarebbe stato un meritato pareggio, Fàbregas pensa al da farsi. L’idea che balena nella mente del tecnico è quella di inserire Sergi Roberto. Lo spagnolo è assente da dicembre, da quando cioè si fermò nel riscaldamento della gara contro il Lecce per noie al polpaccio.

Alla fine però Fàbregas opta per una mossa ancor più azzardata: mandare in campo Dele Alli. L’inglese non calcia i terreni da gioco dal febbraio 2023, due anni fa.

In quel periodo Alli vestiva la maglia dei turchi del Beşiktaş, club nel quale era finito in prestito dall’Everton. Ai Toffees Alli era arrivato dal Tottenham, con la società del Merseyside che lo aveva acquistato per £10 milioni. Il costo del cartellino del giocatore sarebbe potuto arrivare a £40 milioni qualora Alli avesse registrato 20 presenze con l’Everton. La sua avventura a Liverpool però si era conclusa con appena 13 apparizioni in campo, 12 delle quali partendo dalla panchina.

Nell’estate del 2023 il ragazzo ha parlato pubblicamente per la prima volta dei suoi problemi psicologici e della sua dipendenza dai sonniferi. Queste problematiche, unite ad una lunga serie di infortuni, hanno fatto deragliare la carriera di un grande talento, due volte votato giovane giocatore dell’anno dall’associazione giocatori inglese e ben 37 presenze con la nazionale dei Tre Leoni, con la quale arrivò fino alle semifinali del Mondiale di Russia 2018.

Una volta scaduto il contratto con l’Everton, Alli ha finito per unirsi al Como, società che poi lo ha firmato con un accorso valido fino al 2026.  L’Italia dunque, Paese che nei tempi recenti ha dato spazio a calciatori britannici in cerca di una nuova vita.

Solo nel Milan ci sono Fikayo Tomori, Ruben Loftus-Cheek e Tammy Abraham. Non solo inglesi: nel Napoli stanno facendo bene gli scozzesi Scott McTominay e Billy Gilmour, così come il loro connazionale Ché Adams col Torino.

‹‹Il club crede nel potenziale di Dele ed è impegnato ad aiutarlo a ritrovare la sua forma migliore. La sua esperienza e le sue doti di leadership saranno senza dubbio un beneficio per la squadra››. Così Fàbregas al momento dell’annuncio della firma dell’ex Spurs.

Quale migliore occasione per far vedere di essere rientrato nel calcio che conta se non quella concessa a Alli da Fàbregas in uno dei palcoscenici più prestigiosi al mondo, vale a dire quello di San Siro?

Nell’idea di Cesc, Alli dovrebbe garantire al Como ancor più spinta offensiva. D’altronde Dele è un centrocampista che può anche segnare.

Alli tocca cinque palloni. Il primo è un semplice appoggio per Goldaniga, con conseguente scatto in avanti che però non viene recepito dal difensore comasco.

Dopo un altro scambio, l’inglese viene coinvolto in una manovra d’attacco più articolata. Alli si abbassa sul centro sinistra, cede palla a Nico Paz che gli è venuto incontro e poi si butta ad invadere la trequarti offensiva. L’azione si sviluppa ulteriormente per concludersi con un velo di Alli per l’accorrente Paz, il cui tiro però non impensierisce Mike Maignan.

Poi, dieci minuti dopo il suo ingresso in campo, un’entrata da dietro sul connazionale Loftus-Cheek costringe l’arbitro Matteo Marchetti a sventolargli in faccia il cartellino rosso. Ineccepibile. Alli si guarda intorno attonito. Forse non pensava di aver commesso un fallo così grave. O, forse, deve ancora riprendere confidenza col campo. Ma il regolamento parla chiaro. Quello è un intervento da espulsione.

Non basta il lodevole intervento di Kyle Walker (difensore del Milan che conosce la storia di Alli anche per aver condiviso con lui lo spogliatoio del Tottenham), che cerca di perorarne la causa presso l’arbitro, provando a convincerlo a ritirare il rosso. Nulla da fare.

E così Alli lascia il campo sconsolato, seicento secondi dopo il suo ritorno. Pazienza Dele, sarà per un’altra volta. L’importante è che tu sia tornato. Avrai altre occasioni per rifarti, vero Cesc?

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