Tesoro, mi si è ristretto il centravanti

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Foto: IMAGO / Sportsphoto

Patrick Dorgu e Ayden Heaven. E poi? Nessuno. Il mercato invernale del Manchester United si è dunque ridotto agli arrivi dell’ex jolly del Lecce e del giovane difensore centrale. La decisione del club è stata quella di andare cauti sul mercato cosiddetto di riparazione. E dire che, di cose da aggiustare, questo United ne ha parecchie.

Per rendere bene l’idea del disastro attuale basti ricordare le recenti dichiarazioni del tecnico Ruben Amorim. Chiamato a raddrizzare la situazione dopo il disastroso inizio di stagione di Erik ten Hag, l’ex tecnico dello Sporting Lisbona ha finito per definire la versione attuale del Manchester la peggiore nella storia del club.

Una delle maggiori problematiche evidenziata dalla squadra quest’anno non è dunque stata risolta in questa sessione di calciomercato. Ci riferiamo al problema relativo al ruolo di centravanti. In questo campionato lo United è uscito nove volte dal campo senza aver segnato un gol.  Non che a Old Trafford non si sia provato a risolvere la situazione. Secondo quanto riportato da The Athletic infatti lo United avrebbe provato a prendere in prestito Mathys Tel dal Bayern Monaco (col francese poi finito al Tottenham) e Leon Bailey dall’Aston Villa. Di fronte all’impossibilità di ottenere uno dei due, lo United aveva virato sul ventisettenne Christopher Nkunku, scontrandosi però con la volontà del Chelsea di trattenere il giocatore.

A queste trattative fallimentari si aggiunge poi la partenza di Marcus Rashford (in rotta di collisione con allenatore e ambiente) che lascia lo United veramente corto nel reparto avanzato. Un bel problema per una compagine reduce dall’aver messo a segno appena 7 reti nelle ultime otto giornate di Premier League. Il totale stagionale in campionato ammonta a 28. Il che rende l’asfittico attacco dello United il sedicesimo del massimo campionato inglese, su un totale di venti squadre.

Rasmus Højlund, arrivato a Old Trafford due stagioni fa dall’Atalanta per la non certo modica cifra di €70 milioni (più altri €10 milioni di bonus), ha uno score personale di 12 gol in 49 partite di Premier. Joshua Zirkzee (pagato la scorsa estate €40 milioni al Bologna) non è un cannoniere, quanto invece un centravanti di manovra, abile più a cucire il gioco in zona di rifinitura che a sfondare le reti avversarie. Il fatto che, fin qui, abbia realizzato solo tre gol, non deve quindi stupire più di tanto.

Per ovviare a questa penuria di riferimenti offensivi funzionali, nelle ultime uscite Amorim si è inventato la soluzione di Kobbie Mainoo come falso nueve.

Il diciannovenne nativo di Stockport è cresciuto nell’Academy del Manchester. Nel settore giovanile ha ricoperto varie posizioni in campo, venendo impiegato anche come trequartista esterno.

Nella sfida contro il Crystal Palace la soluzione di Mainoo centravanti non ha convinto. Ha però fatto intendere come Amorim non abbia completa fiducia né in Højlund né in Zirkzee. Tanto è vero che i due attaccanti sono stati mandati sul terreno di gioco soltanto dopo il vantaggio del Palace.

Uno spunto di Mainoo contro il Palace. Il tiro dell’inglese, deviato, finisce sul palo.

Forse Mainoo è più adatto a giocare proprio a ridosso di un vero centravanti. In questa posizione l’inglese si è espresso bene nella recente partita di Europa League che ha visto il Manchester opposto ai rumeni del Fotbal Club FCSB.

Certo, l’avversario in questione non rappresentava un test probante. Tuttavia Mainoo si è disimpegnato bene come centrocampista offensivo, giocando al fianco di Christian Eriksen a supporto di Højlund. Altri test saranno tuttavia necessari per valutare questa trasformazione tattica.

La questione relativa al modo migliore di utilizzare il ragazzo (altra tematica irrisolta di questo United) ha accompagnato per molto stampa e tifosi che seguono regolarmente le vicende del club.

A 175cm d’altezza per 70kg di peso, il diciannovenne Mainoo non ha la struttura per disimpegnarsi come centrocampista difensivo in Premier. L’idea di affiancarlo a Casemiro o a Manuel Ugarte potrebbe funzionare sulla carta, ma si scontra con la realtà del 3-4-2-1 di Amorim nel quale ai due mediani viene chiesto un grande lavoro in interdizione. Già in una mediana a tre le cose potrebbero prendere un’altra piega per Mainoo.

Se fosse impiegato da mezzala o, comunque, da centrocampista di palleggio, abbassandosi vicino ai difensori per aiutare l’uscita palla da dietro, Mainoo potrebbe rivelarsi utile anche partendo a metà campo. Ma i due interni del 3-4-2-1 di Amorim sono, come detto, essenzialmente due centrocampisti difensivi.

Per trovare spazio in mezzo quindi ci potrebbero essere delle difficoltà. Il contributo di Mainoo in non possesso è accettabile ma, appunto, non così congruo come si richiede ai moderni centrocampisti difensivi nel campionato inglese.

Ecco allora che un impiego da numero 10 potrebbe essere più adatto alle sue caratteristiche e al suo sviluppo attuale.

Resta comunque aperta la questione del centravanti. Amorim forse dovrà rivolgersi a Alejandro Garnacho, dato per partente in questo mercato (lo voleva il Napoli di Antonio Conte) ma, alla fine, rimasto a Old Trafford.

È però da capire se lo spagnolo naturalizzato argentino sia essere la risposta giusta per i problemi offensivi dello United. Di certo contro il Palace il numero 17 ha registrato un numero di tocchi di palla in area avversaria superiore a quello di Mainoo (17 contro 4), a riprova delle diverse caratteristiche e della differente capacità di riempire l’area da parte dei due.

Questo contributo è supportato da Youcoach, il sito per allenatori di calcio.

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