Dove sta Kvara

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Foto: IMAGO /  Fotoagenzia

‹‹Ha chiesto di essere ceduto››. Con queste lapidarie parole dettate in conferenza stampa (alla vigilia della sfida contro il Verona), Antonio Conte ha messo fine a tutte le speculazioni circolate in queste ore relativamente al futuro partenopeo di Khvicha Kvaratskhelia.

Il ventitreenne georgiano ha quindi formalmente fatto richiesta al suo club di essere messo sul mercato per poter sbarcare in altri lidi. Indipendentemente dalle offerte economiche ricevute, molto probabilmente superiori allo stipendio attuale (da 1.5 milioni circa a stagione), Kvara ritiene conclusa la sua esperienza napoletana, nonostante un contratto che lo lega ancora al club del presidente Aurelio De Laurentiis fino a giugno del 2027.

La favola di Kvaradona (iniziata nel 2022, allorquando il calciatore arrivò al Diego Maradona proveniente dalla Dinamo Batumi) sembra quindi sul punto di terminare. La vita però andrà avanti, sia per il calciatore che per il Napoli. Sotto questo aspetto, con Conte in panchina il georgiano non è più elemento indispensabile come invece era stato fino alla stagione passata.

Dal punto di vista tattico infatti il Napoli messo in piedi dall’ex tecnico di Juventus e Inter si è orientato su un 4-2-2-2 ad inizio stagione, diventato in seguito un 4-3-3 più marcato. All’interno di questo contesto per Conte i due esterni difensivi dovevano assolvere funzioni diverse. Da una parte infatti è diventato titolare indiscusso Matteo Politano. Il trentunenne romano svolge i compiti di ala tattica, pronto a diventare un quinto aggiunto di difesa quando il Napoli è chiamato ad opporsi in zone più basse di campo a squadre che attaccano posizionalmente (riempiendo quindi tutti e cinque i corridoi verticali del terreno di gioco).

Questo tipo di lavoro può essere svolto anche da Leonardo Spinazzola quando l’ex campione d’Europa con la nazionale nel 2021 viene schierato per l’appunto all’ala.

In conseguenza di quanto detto finora, lo spazio che trova Kvaratskhelia è quello sul lato opposto di campo, là dove Conte vuole un esterno offensivo che controbilanci quello più difensivo schierato solitamente a destra.

Complici il periodo di appannamento di Kvara (che non segna in campionato dallo scorso 29 ottobre, in casa del Milan) e l’esplosione di David Neres, il georgiano non è più un elemento chiave nel sistema di Conte.

Proprio Neres ha infatti dimostrato di saper giocare efficacemente su entrambi i lati del fronte offensivo, rivelandosi come qualcosa di più di una semplice alternativa a Kvaratskhelia.

Neres si trascina dietro tutta la difesa della Fiorentina andando a segnare il gol del vantaggio del Napoli.

Oltre all’ex Benfica il Napoli sta comunque lavorando su altri profili per sostituire il partente Kvara.

E dove andrà a finire il georgiano? In caso di (costosa) cessione, uno dei club più gettonati pare essere il Paris Saint-Germain. La società transalpina si era interessata all’acquisto del laterale offensivo anche la scorsa estate.

Nel progetto della capitale francese Kvaratskhelia potrebbe, con le sue reti, aiutare la squadra a sostituire il bottino di gol che garantiva Kylian Mbappé prima che il campione francese scegliesse a giugno 2024 di fare armi e bagagli e trasferirsi al Real Madrid.

Qualora Luís Campos (direttore sportivo del Psg e da sempre sostenitore di Kvara) riuscisse a portare il georgiano a Parigi, ecco che Luis Enrique avrebbe poi da trovare il modo di inserire il ragazzo di Tbilisi all’interno della sua struttura estremamente posizionale. 

Kvaratskhelia a Parigi andrebbe a ritrovarsi in una batteria di esterni che comprende già Bradley Barcola, Ousmane Dembélé e il giovane diciannovenne Désiré Doué. Quest’ultimo, in rampa di lancio, rischierebbe di vedere diminuire il proprio minutaggio in caso di arrivo del georgiano.

Dal nostro punto di vista però la cosa più interessante da osservare sarebbe il modo in cui Luis Enrique farebbe coesistere Kvaratskhelia, Barcola e Dembélé. La soluzione più probabile è quella di utilizzare l’ex Barcellona da falso nueve, come già accaduto.

Da quando è arrivato a sedersi sulla panchina del Psg infatti Luis Enrique si è trovato a dover cercare un numero 9 ideale per il suo modello di gioco. Dopo aver bocciato Gonçalo Ramos, Randal Kolo Muani e anche il connazionale Marco Asensio (per caratteristiche quello maggiormente adatto a interpretare il ruolo nel modello del tecnico spagnolo ma finito velocemente ai margini quest’anno), Lucho a un certo punto ha deciso di accentrare Mbappé, minimizzando così anche lo scarso apporto garantito alla fase difensiva della compagine parigina dall’allora no.

Senza Mbappé, in questa stagione Luis Enrique ha utilizzato da centravanti anche Dembélé. Un ruolo che il francese interpreta in modo fluido, muovendosi lungo il fronte offensivo e in zona di rifinitura, e liberando così spazio per i compagni.

Dembélé come riferimento centrale più avanzato del Psg.

Soprattutto per Barcola, già arrivato in doppia cifra in termini di gol realizzati in Ligue 1. L’esterno, partendo prevalentemente da sinistra, ha costruito un’ottima associazione tecnica cl centrocampista portoghese João Neves. L’arrivo di Kvaratskhelia vedrebbe Barcola traslocare con maggior insistenza sul lato destro del campo, dove il giocatore potrebbe creare un legame interessante con Achraf Hakimi ma dove si dovrà verificare la sua abilità nel mantenere lo stesso livello prestativo avuto fino ad ora giocando sul lato sinistro.

Questo contributo è supportato da Youcoach, il sito per allenatori di calcio.

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