Oh, Ange

Published by

on

Foto: IMAGO / Colorsport

Ange Postecoglou ha suggerito l’idea che, forse, potrebbe smettere di rispondere a domande riguardanti il suo modo di giocare. Certo, la pesante sconfitta subita contro il Liverpool domenica scorsa (6-3, ma il risultato avrebbe potuto anche essere peggiore) non ha silenziato i suoi sempre più numerosi critici.

L’approccio all-in del tecnico australiano, una delle rivelazioni della scorsa stagione, quest’anno sta mostrando delle crepe. Gli avversari lo hanno studiato e così l’Ange-ball ha assunto i connotati di un calcio zemaniano: micidiale quando funziona, fragile quando invece le cose non vanno per il verso giusto.

Contro il lanciatissimo Liverpool di Arne Slot il sistema degli Spurs è andato nuovamente in tilt. Il Tottenham non è infatti riuscito a rispondere alle molte sfide tattiche presentate dai Reds, a partire da quella che faceva capo a Trent Alexander-Arnold.

Il no.66 del Liverpool, nella sfida del New White Hart Lane, ha mantenuto una posizione di laterale destro anche in possesso. Agendo quindi più come un terzino tradizionale, TAA si è ritrovato in una zona di campo dove i padroni di casa facevano fatica ad arrivare, non riuscendo così ad opporgli una schermatura efficace.

La conseguenza è stata quella di vedere Alexander-Arnold agire da vero e proprio regista esterno, funzione che l’inglese ha svolto con la risaputa sagacia e con una gittata lunga che ha spesso consentito al possesso della sua squadra di superare le linee difensive degli Spurs. Non a caso TAA ha chiuso la partita come il miglior giocatore in campo per numero di passaggi chiave prodotti (4).

A quanto prodotto sul lato destro da Alexander-Arnold è andata sommandosi l’ampiezza garantita sul versante opposto da Andy Robertson. In pratica, Slot ha utilizzato in modo convenzionale i suoi terzini, consentendo così al Liverpool di aggirare esternamente il blocco difensivo rivale.

Il gioco prodotto sugli esterni è stato devastante per la squadra di Postecoglou. Basti pensare che, in base ai dati raccolti da Sics e nonostante l’assenza di un centravanti classico (col colombiano Luis Díaz ancora impiegato da falso nueve) il Liverpool ha registrato 10 palle laterali riuscite su 16 provate.

Soprattutto, gli ospiti sono riusciti a incunearsi perfettamente nella struttura difensiva costruita dal Tottenham, traendo vantaggio anche da ogni transizione seguita a pelle perse degli Spurs, con i giocatori del club del nord di Londra spesso costretti a calciare lungo a causa del pressing imbastito dal Liverpool.

A favorire il lavoro della formazione di Slot anche il fatto che i padroni di casa non siano riusciti a trovare il modo di disinnescare la struttura avversaria, che si presentava in possesso in una sorta di 4-2-4 grazie allo spostamento in avanti di Dominik Szoboszlai. 

In pratica quindi, mentre in questo momento storico alcune squadre come la Juventus di Thiago Motta, il Manchester City di Pep Guardiola o il Psg di Luis Enrique (in Champions) stanno dimostrando di avere dei problemi legati all’eccessivo controllo sul pallone e sullo spazio voluto dai rispettivi allenatori, il Tottenham sta incontrando delle difficoltà opposte, per un controllo deficitario.

Gli Spurs restano una squadra divertente da vedere per il pubblico neutrale, in grado di sciorinare grandi prestazioni come quelle che, in questa stagione, hanno consentito ai bianchi londinesi di regolare 4-1 l’Aston Villa e 4-3 il Manchester United. Ma sono anche la stessa squadra in grado di subire rovesci clamorosi come quello contro il Liverpool. Insomma, come il Foggia di Zdeněk Zeman.

A parziale giustificazione si possono citare i numerosi infortuni che stanno falcidiando la rosa degli Spurs. E Postecoglou, nel dopo gara della sfida col Liverpool, non ha mancato di farlo, rammentando di essere senza il portiere titolare, due difensori centrali e un terzino sinistro (con Destiny Udogie in grado solo di far presenza in panchina).

Ma queste assenze, pur pesanti (segnatamente quella di Guglielmo Vicario, l’anno scorso parte fondamentale nella buona stagione effettuata dai suoi), non colgono un aspetto centrale della questione, vale a dire quello dell’atteggiamento rischioso, ultra offensivo, che la squadra assume in partita.

E questo va al di là del fatto di essersi presentati davanti alla squadra più forte della Premier con una coppia di centrali di difesa composta dai giovani Radu Drăgușin e Archie Gray.

La sconfitta patita contro il Liverpool lascia ora il Tottenham all’undicesimo posto in Premier, a otto lunghezze di ritardo dal sorprendente Nottingham Forest, che occupa la quarta posizione. In questo senso, lo scontro diretto contro la squadra dell’ex Nuno nel prossimo Boxing Day assume già i contorni di una sfida fondamentale.

Nelle ultime cinque gare giocate, gli Spurs hanno centrato soltanto una vittoria, con il derelitto Southampton. In base ai dati forniti da The Athletic, dall’inizio di dicembre la squadra di Postecoglou è ultima per gol subiti (12), tiri in porta concessi (37), e expected goals against (14).

Per il tecnico australiano sarà necessario invertire al più presto la rotta. Il tempo c’è e i tifosi, pur avendo iniziato a mugugnare, sembrano essere ancora dalla sua parte. La dirigenza del club però è nota per non essere molto paziente.

Edicola

Sostieni la Gabbia

2,00 €

Lascia un commento