Foto: IMAGO/ElyxandroCegarra Panoramic
E così, alla fine, Adrien Rabiot è tornato in Francia. Dopo aver flirtato con vari club (Barcellona, Manchester United, forse anche Milan) il transalpino, scaduto il contratto con la Juventus, ha deciso di firmare per l’Olympique Marsiglia.
Una scelta non interamente libera ma in parte forzata (per così dire) dalle enormi pretese economiche avanzate dalla madre e procuratrice Veronique al momento di sedersi al tavolo delle trattative con altre società.
Con altre opzioni di maggior rilievo velocemente sparite dai radar proprio per motivi di ingaggio, per non rimanere fermo (perdendo così anche la nazionale) a Rabiot non è rimasto altro da fare che ridurre le pretese salariali e accettare come destinazione un club che quest’anno non fa le coppe europee.
Cosa può aver convinto il centrocampista a sposare la causa marsigliese? A parte il rischio di rimanere fuori dal giro, Rabiot sembrerebbe aver apprezzato il nuovo progetto tecnico dell’OM che il presidente Pablo Longoria e il suo braccio destro Medhi Benatia hanno prospettato al calciatore.
Dal punto di vista di Veronique e Adrien Rabiot è stato meglio accettare l’offerta ribassata (rispetto ai €7.5 milioni percepiti alla Juventus) del Marsiglia piuttosto che ricevere la stessa o una quantità maggiore di denaro ma andando a giocare alla periferia del calcio (come sarebbe accaduto in caso trasferimento in qualche squadra dell’Arabia Saudita).
E questo ha portato Rabiot ad accettare di vestire quella maglietta del Marsiglia che nel 2019, al momento dell’addio al Psg, aveva escluso di poter indossare. Ma vabbè, si sa come vanno le cose nel mondo del calcio e quindi non c’è da stupirsi se il giocatore, alla fine, si è accasato dopo tanti anni nella squadra acerrima rivale dei parigini.
Arrivato al Psg nel 2010 all’età di quindici anni, Rabiot ha svolto tutta la trafila nel settore giovanile del club della capitale, esordendo in prima squadra nel 2013 e restando al Paris Saint-Germain per un totale di sètte stagioni, interrotte soltanto da un prestito di pochi mesi al Tolosa nel gennaio del 2013.
Detto questo, sarebbe stato arduo per Rabiot rifiutare anche questa offerta. La domanda ora è: quale posizione in campo disegnerà Roberto De Zerbi per il ventinovenne di Saint-Maurice? All’interno del 4-2-3-1 estremamente fluido predisposto da RdZ infatti il francese può andare a ricoprire più ruoli e a svolgere molteplici funzioni.
La prima opzione è quella che lo vedrebbe utilizzato da secondo mediano, la stessa posizione occupata in nazionale. In questo senso Rabiot andrebbe a formare una cerniera centrale agendo al fianco di uno fra Pierre-Emile Højbjerg e Geoffrey Kondogbia. Sia il danese che l’ex interista sono essenzialmente dei centrocampisti difesivi. Di conseguenza a Rabiot potrebbero essere assegnati compiti da interno di possesso o più da box-to-box.
Con il Marsiglia che sviluppa con una base 3-2 e con cinque invasori, Rabiot potrebbe dunque essere impiegato sia fra i costruttori davanti all’ultima linea che fra i giocatori deputati ad attaccare la metà campo avversaria.

In questo senso Rabiot potrebbe anche sfruttare le sue capacità in fase di rifinitura e di finalizzazione, cresciute durante il periodo trascorso alla Juventus. Non a caso gli ultimi due campionati del francese in bianconero sono stati conditi da 8 e 5 gol, più un totale combinato fra i due anni di 7 assist.
Nel caso di utilizzo in seconda linea, più bloccato, l’ex juventino diventerebbe anche uno strumento essenziale per aiutare una fase difensiva che finora ha visto il Marsiglia in difficoltà, con Geronimo Rulli e i pali chiamati in causa per salvare il risultato.
Di contro, questo primo Marsiglia di De Zerbi ha dimostrato di essere efficace e cinico sotto porta, come testimoniano le due reti messe a segno contro il Nizza fuori da un dato complessivo di expcted goals (xG) che L’Équipe ha riportato in 0.67.
Rabiot avrebbe quindi il compito di aiutare a coprire la coppia di centrali formata dall’argentino Leonardo Balerdi e dall’ex Brest Lilian Brassier, soprattutto nella gestione delle transizioni difensive.
Difficilmente (anche se mai dire mai) invece lo vedremo a gire da sentinelle (vertice basse) di una mediana tre, come fatto in alcune occasioni in maglia Psg. E questo perché Rabiot ha sempre detto di non amare quella collocazione.
Il ritorno in Francia di Rabiot va infine a dare prestigio ad una Ligue 1 ancora non visibile in Italia (nessun broadcaster nostrano pare interessato ad acquisirne i diritti di trasmissione) e che, con la partenza di Kylian Mbappé verso Madrid, ha perso la sua stella più grande, rimanendo ad oggi legata all’immagine offerta dai giocatori rimasti al Psg e alla figura controversa di Mason Greenwood, neo compagno di squadra di Rabiot all’OM.
Insomma, un matrimonio interessante quello combinato fra Rabiot e Marsiglia, che potrebbe far contente entrambe le parti. Gli unici motivi di lamentela può addurli Valentin Rongier. Il centrocampista ex Nantes infatti, reduce da problemi fisici, potrebbe vedere il suo minutaggio decrescere.

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