Come promesso altrove, questa volta non presenteremo una vera e propria guida alla Ligue 1, come fatto invece lo scorso anno. Al suo posto, una breve panoramica di alcuni dei temi più interessanti della stagione che inizia con l’anticipo del venerdì fra Psg e Le Havre.
Tutti sono a conoscenza del fatto che questa estate sia stata particolarmente calda per i club francesi, alle prese con i problemi relativi all’assegnazione dei diritti televisivi.
Alla fine la lega transalpina ha trovato un accordo con Dazn e BeIN. Accordo che però porta nelle casse dei club francesi circa la metà del prezzo originariamente chiesto. E questo sta già avendo ripercussioni in sede di mercato, con alcuni club che possono spendere e altri che invece sono stati costretti soprattutto a vendere.
Tutto ciò, con molta probabilità, allargherà la forbice esistente fra le grandi e le piccole squadre. Venendo al campo, oltre al Psg sarà ovviamente interessante vedere come si svilupperà il progetto avviato a Marsiglia dal presidente Paulo Longoria e dal nuovo allenatore De Zerbi. Quest’anno l’OM è stato molto attivo sul mercato, portando alla corte di RdZ Pierre-Emile Højbjerg, Mason Greenwood, Lilian Brassier, Valentín Carboni, Ismaël Koné e, non ultimo, Elye Wahi.
A cosa potrà ambire il Marsiglia? Detto che il progetto è triennale, bisognerà vedere in quanto tempo RdZ riuscirà a plasmare una squadra profondamente rivoluzionata dal mercato. A fronte degli acquisti sopra menzionati ci sono state infatti molte cessioni, con le partenze di Pierre-Emerick Aubameyang (Al-Qadsiah), Jonathan Clauss (Nizza), Ismaïla Sarr (Crystal Palace), Iliman Ndiaye (Everton), Jordan Amavi (Brest) e Vitinha (Genoa). Le nuove idee portate da De Zerbi stanno comunque già prendendo piede, almeno in precampionato dove si sono visti ad esempio il classico movimento del terzino sinistro (Quentin Merlin) che in fase di possesso viene a giocare dentro al campo e quello di Soualiho Meïté che, in costruzione, scende dalla mediana per affiancarsi ai centrali difensivi Brassier e Leonardo Balerdi.
Attenzione poi ai giocatori della vecchia guardia, in particolare Geoffrey Kondogbia. Inizialmente indicato come uno dei partenti, l’ex interista sta invece facendo bene e potrebbe convincere De Zerbi a confermarlo nelle rotazioni anche quando in mediana torneranno Valentin Rongier (in ripresa dall’infortunio) e Koné (il canadese è in vacanza dopo la Copa América).
Detto del Marsiglia e brevemente accennato del Psg, vediamo cosa aspettarci dal resto della compagnia attraverso un sistema di domande e risposte.
Chi fra le grandi, oltre OM e Psg?
L’unica altra big della Ligue 1, in questo momento, è il Monaco. La squadra di Adi Hütter punta a ripetere lo scorso campionato (chiuso al secondo posto) e ha tutti mezzi per farlo, anche se resta da vedere che effetto avrà la partecipazione alla Champions.
Ambizioso è anche il Lione del confermatissimo Pierre Sage, finalmente a posto con le questioni legate al patentino. I problemi riguardano gli aspetti extra campo: il club deve vendere almeno una dozzina di giocatori per un totale di €75 milioni per rientrare nei parametri economici.
Le cessioni di Skelly Alvero al Werder Brema (€5 milioni) e Jake O’Brien all’Everton (€19.5 milioni) nono sono state sufficienti e a queste dovranno quindi aggiungersene altre. Fra i partenti ci sono calciatori validi come Dejan Lovren, Sinaly Diomandé, Paul Akouokou, Florent Sanchez e Amin Sarr anche se, per monetizzare, il Lione spera in due cessioni eccellenti, vale a dire quelle di Rayan Cherki e Maxence Caqueret.
Il Lione deve trovare i soldi anche per pagare al Metz la prima rata del georgiano Georges Mikautadze, l’attaccante che nei piani di Sage dovrebbe far coppia in avanti con Alexandre Lacazette.
Nonostante questi problemi Sage (che ha rinforzato il suo staff con l’arrivo del portoghese Jorge Maciel, già assistente di Christophe Galtier e Paulo Fonseca al Lilla) punta ad un piazzamento fra le prime tre.
Quali allenatori seguire?
A parte quelli menzionati finora, ci sono altri nomi che meritano di essere osservati durante questa stagione. Il livello medio dei tecnici di Ligue 1 è cresciuto negli ultimi anni, grazie anche all’arrivo di tanti allenatori dall’estero.
È vero che quest’anno la Ligue 1 ha perso Paulo Fonseca (Milan) e Francesco Farioli (Ajax) ma si presenta comunque ai nastri di partenza della stagione con un parco allenatori valido. Franck Haise e Will Still, già sotto i riflettori un anno fa, si sono ricollocati essendo passati rispettivamente dal Lens al Lilla e dal Reims proprio al Lens.
Un altro che ha fatto bene, il quarantaduenne sloveno Luka Elsner, ha lasciato il Le Havre per accasarsi al Reims al posto di Still, in una squadra che ha perso Thomas Foket (Anderlecht), Amir Richardson (Fiorentina) e Yunis Abdelhamid, passato dopo sètte stagioni con lo Stade de Reims al neopromosso Saint-Étienne.
Da seguire anche lo spagnolo Carles Martínez Novell al Tolosa. In attesa della vendita del club da parte della proprietà RedBird e dopo due stagioni in Ligue 1, il presidente Damien Comolli punta ad una qualificazione europea, nonostante la cessione di Thijs Dallinga al Bologna.
Infine, una nota anche su Liam Rosenior, inglese chiamato in piena estate a sostituire l’esonerato Patrick Vieira allo Strasburgo. Proveniente dall’Hull City, in patria Rosenior ha proposto un calcio posizionale che cercherà di riproporre anche nella sua nuova squadra. Vedremo se riuscirà in breve tempo a trasformare lo Strasburgo in un undici di possesso e con una fase difensiva aggressiva.
Il talento che c’è e quello che non c’è più
Il campionato francese è, da sempre, una miniera d’oro per quei club stranieri che cercano campioni in erba a prezzi (abbastanza) contenuti. Anche in questa estate dunque tanto talento ha abbandonato la massima serie transalpina per andare a giocare all’estero. Oltre a Kylian Mbappé sono infatti usciti dall’esagono anche Leny Yoro, Khéphren Thuram, Jean-Clair Todibo, Mohamed Camara, Enzo Le Fée, Martin Terrier…
Detto questo, rimane ancora tanta qualità in Ligue 1 e molta ne verrà ulteriormente fuori, come capita ad ogni stagione. Inutile fare qui un elenco puntato dei giocatori da seguire (per questo rimandiamo a siti specializzati nello scovare talenti). Il consiglio è di seguire il campionato, se possibile, oppure di restare collegati a lagabbiadiorrico.
Chi la squadra sorpresa e chi la delusione?
Per la serie pronostici destinati ad essere smentiti ecco la tradizionale previsione che verrà poi tirata fuori a giugno 2025 per rinfacciarci l’erratezza di questa non guida.
Fra le sorprese potrebbe esserci il Rennes. Anche se hanno perso l’attaccante Terrier i rossoneri hanno costruito una squadra interessante, grazie al lavoro del nuovo direttore sportivo Frederic Massara. L’ex dirigente del Milan ha affidato a Julien Stéphan i difensori Hans Hateboer e Leo Østigård (due vecchie conoscenze del campionato italiano) e il centrocampista Glen Kamara.
Il finlandese avrà il non facile compito di ancorare una mediana che si è vista privare di Le Fée (Roma) e di Désiré Doué (in arrivo al Psg). La speranza è che Stéphan dimostri di essere ancora quel tecnico emergente e destinato a grandi palcoscenici che sembrava durante la sua prima esperienza alla guida dei bretoni e che Massara abbia, come si suol dire, indovinato la campagna acquisti (da seguire il giovane colombiano Carlos Andrés Gómez, in arrivo dal Real Salt Lake).
C’è già pressione sulla testa dell’allenatore, dato che Massara non ha scelto direttamente Stéphan ma se lo è ritrovato in eredità dalla precedente gestione. Lo scorso anno il quarantatreenne allenatore, nativo proprio di Rennes, aveva ricominciato l’avventura in rossonero col 3-4-3, salvo poi passare ad un 4-4-2. Probabile dunque che questa stagione si riparta da qui, anche se il finale dell’ultima Ligue 1 è stato deludente.
Per quanto concerne la delusione, escludendo Montpellier, Le Havre e Montpellier che già in partenza dovrebbero combattere insieme alle neo promosse (Angers, Auxerre e Saint-Étienne) per la salvezza, un passo indietro potrebbe farlo il Lilla, passato da Paulo Fonseca alla gestione di Bruno Génésio, guida esperta ma che dovrà fare un’impresa per ripetere il quarto posto conquistato dal LOSC lo scorso anno. Per ora comunque la sua stagione è cominciata bene, avendo eliminato dai preliminari di Champions niente di meno che il Fenerbahçe di José Mourinho.

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