Guida galattica al nuovo PSG

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In questo fine settimana di Ferragosto cominciano diversi campionati, fra i quali anche la Ligue 1. Al posto di una più classica guida del massimo campionato francese che va ad iniziare, vi proponiamo un’analisi sullo stato dell’arte delle cose in casa Paris Saint-Germain, il club più ricco della lega francese, il probabile vincitore del nuovo torneo (e si tratterebbe in questo caso del settimo trionfo consecutivo, l’undicesimo nelle ultime dodici edizioni) e anche il club più glamour di Francia, dato che fra i suoi azionisti ora annovera anche un certo Kevin Durant.

Sul piano tecnico, la novità più significativa della stagione 2024-25 del Psg è la partenza di Kylian Mbappé, col francese che ha deciso di non rinnovare il contratto in scadenza lo scorso 30 giugno per accasarsi al Real Madrid.

Con questo movimento, per la prima volta da un po’ di tempo a questa parte il Psg si ritroverà senza nessuno fra Mbappé, Lionel Messi e Neymar, vale a dire gli elementi di quel tridente delle meraviglie che avrebbe dovuto portare il club della capitale francese alla tanto agognata vittoria in Champions.

Senza più nessuna superstar in rosa e con un mercato che ha seguito criteri logici, il segnale che arriva da Parigi è quello di una società tutta dietro al progetto tecnico guidato da Luis Enrique.

Arrivato in Francia lo scorso anno, l’ex allenatore della Roma e della nazionale spagnola ha imposto la sua visione delle cose. Una visione improntata alla superiorità del collettivo e dei suoi interessi rispetto alle esigenze egoistiche dei singoli. Il tutto ruotando attorno ad un contesto tattico fortemente posizionale.

All’interno di un 4-3-3 fluido (con uno spostamento al 4-3-1-2 con attaccanti in ampiezza per una certa parte della scorsa stagione) Lucho ha creato una struttura nella quale la compagine parigina andava a costruire 3-2 con Achraf Hakimi che, da quarto di destra, andava ad alzarsi guadagnando campo in avanti.

A centrocampo, dopo una prima parte di stagione nella quale gli veniva chiesto di allargarsi a sinistra per coprire lo spazio lasciato vuoto da Mbappé, il portoghese Vitinha ha assunto un posizionamento più centrale, andando a formare con un rinato Fabián Ruiz la coppia di mediani che doveva garantire al Psg sia qualità in paleggio che protezione contro le transizioni avversarie.

In avanti, dopo vari tentativi, l’allineamento che ha dato i maggiori frutti è stato quello che ha visto Luis Enrique schierare Bradley Barcola a sinistra, Ousmane Dembélé a destra e Mbappè nel mezzo. Portato nella posizione di no.9 (in verità non particolarmente gradita dal diretto interessato) Mbappé ha mantenuto la sua centralità realizzativa e si è visto anche sgravato di particolari compiti difensivi. O, per dirla meglio, la squadra è stata in grado di applicare una buona fase di non possesso nonostante la presenza di un calciatore che non si è mai speso più di tanto quanto si trattava di difendere.

È chiaro che la perdita di Mbappé priva il Psg di un notevole bottino stagionale in termini di reti segnate (27 nell’ultima Ligue 1). Per questo sarà necessario per i parigini riuscire a trovare il sostituto del loro ormai ex leader tecnico. Detto che sarà difficile acquistare un realizzatore come il francese, le direzioni nelle quali si devono muovere i francesi per non rimpiangere troppo questa perdita sono due. La prima porta al mercato, con le trattive avviate per Victor Osimhen.

La seconda invece passa dalla crescita dei giocatori attualmente presenti in organico, in particolare proprio degli attaccanti. La scorsa stagione infatti è stata alquanto fallimentare per Randal Kolo Muani e per il portoghese Gonçalo Ramos. Nessuno dei due è riuscito a fare quel passo in avanti necessario per ergersi a protagonista nel modello di gioco di Luis Enrique. Per entrambi dunque questa dovrà essere forzatamente la stagione del riscatto.

Degli altri elementi offensivi in rosa, oltre ai già citati Dembélé e Barcola, a dover garantire un contributo maggiore sia in termini realizzativi che di gioco dovranno essere anche Marco Asensio (finora fermato dagli infortuni) e Lee Kang-in. Il tutto sperando anche in un aiuto da parte dei centrocampisti (l’anno scorso Vitinha è andato a segno 9 volte).

Fra questi ultimi, oltre alla conferma di Ruiz ai livelli visti nella scorsa Ligue 1 (e all’Europeo con la maglia della Spagna) ci si attende anche un ulteriore salto di qualità da parte di Warren Zaïre-Emery, pronto a portarsi sulle spalle una mediana che potrà contare anche su Joao Neves.

A diciannove anni d’età, l’ex Benfica rappresenta bene la nuova politica di trasferimenti adottata dal Psg. Una politica non certo parsimoniosa (Neves è stata pagato €70 milioni e, in totale, i parigini hanno speso finora €119.92 milioni per tre giocatori) ma, come detto, attenta agli equilibri tattici cercati da Luis Enrique. A Neves spetterà il compito di ancorare il centrocampo, garantendo una maggiore fluidità in fase di possesso rispetto a quella che poteva offrire Manuel Ugarte.

Nonostante le sue qualità e una buona stagione complessiva infatti il centrocampista uruguaiano rientra nella lista dei partenti compilata da Lucho. Una lista che comprende anche Juan Bernat, Carlos Soler, Nordi Mukiele e i giovani Colin Dagba, Ismaël Gharbi,  Ilyes Housni e Louis Mouquet.

Già partiti Renato Sanches (in prestito al Benfica), Noha Lemina (all’Annecy in Ligue 2) e Cher Ndour (prestato al Beşiktaş) secondo Le Parisien anche Milan Škriniar (che non ha mai convinto Luis Enrique per le sue difficoltà nella gestione della palla e nella difesa del contropiede) e Danilo Pereira sarebbero a rischio cessione, soprattutto in virtù del recente arrivo di Willian Pacho, difensore ecuadoriano dell’Eintracht Francoforte.

Inoltre c’è da contare la presenza di Gabriel Moscardo. Il diciottenne brasiliano, acquistato a gennaio scorso, è arrivato in Francia questa estate e ha effettuato tutta la preparazione con i parigini, candidandosi quindi ad un ruolo importante, almeno come prima alternativa davanti alla difesa.

Infine, resta qualcosa da dire anche sulla questione portiere. Gigio Donnarumma è sempre il no.1 (di fatto e di numero di maglia, visto che lascerà il suo classico 99) ma è stato acquistato Matvej Safonov. Il venticinquenne russo (14 presenze con la sua nazionale) arriva per fare il secondo, ma la sua presenza sarà comunque uno stimolo in più per Donnarumma, il cui gioco con i piedi dovrà mostrare ulteriori miglioramenti quest’anno.

Come si vede, il Psg è profondamente rinnovato rispetto a un anno fa. Al solito, a Luis Enrique si chiede di vincere il campionato e di mettere ulteriori fondamenta per una crescita in Champions League che avvicini il club al titolo europeo.

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Una replica a “Guida galattica al nuovo PSG”

  1. Avatar (Non) Guida alla Ligue 1 edizione 2024-25 – La Gabbia di Orrico

    […] promesso altrove, questa volta non presenteremo una vera e propria guida alla Ligue 1, come fatto invece lo scorso […]

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