Guida non convenzionale alla finale di Euro 2024

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L’edizione 2024 dei campionati europei è arrivata al suo atto conclusivo. Una finale che, come noto, vedrà di fronte Spagna e Inghilterra. La gara di Berlino darà agli spagnoli la possibilità di centrare il loro quarto titolo continentale, eventualità che farebbe della Spagna la nazionale più titolata in questa manifestazione.

Per quanto concerne invece gli inglesi, la vittoria consegnerebbe loro il primo titolo europeo e anche il primo trofeo in una grande competizione (Europei o Mondiali) dal 1996, anno della conquista della coppa del Mondo giocata in casa.

In questi giorni e in queste ore potete trovare in giro tante preview della finale, in tutte le lingue possibili e immaginabili. Non è quindi necessario aggiungere una ulteriore analisi di quello che potrà accadere domenica sera all’ Olympiastadion. Meglio invece, a parer nostro, offrire una prospettiva più generale e di largo respiro delle due squadre.

Sotto questo punto di vista, con la Spagna favorita, la domanda principale è relativa a cosa possa mettere in campo l’Inghilterra per fronteggiare le Furie rosse. Per rispondere a questa domanda è necessario partire dai punti di forza della selección di Luis de la Fuente.

La prima e più evidente qualità degli spagnoli è il loro gioco esterno, affidato prevalentemente agli uno contro uno di Nico Williams a sinistra e del talentino Lamine Yamal sulla destra. I due esterni d’attacco rappresentano una costante minaccia per ogni avversario, come hanno potuto constatare Croazia, Italia, Albania, Germania e Francia (cioè tutte le rivali affrontate dagli spagnoli in questo torneo).

E questo tanto in transizione quanto in fase di attacco posizionale. Non a caso, secondo i dati Opta, i due laterali offensivi iberici sono responsabili per un totale di ben 26 occasioni create (16 Yamal e 10 Williams). Le qualità del giocatore dell’Athletic Bilbao e di quello del Barcellona li rendono inoltre efficaci tanto nell’agire in ampiezza quanto nel tagliare verso i corridoi centrali del campo, come la splendida rete realizzata da Yamal contro la Francia ha dimostrato.

Nonostante il fatto che a rubare l’occhio sia stato Yamal (anche per il fatto di avere solo sedici anni) è il lato sinistro quello forte della manovra spagnola. Da quella parte di campo infatti la Roja tende a creare una struttura posizionale che coinvolge, oltre a Williams, anche Marc Cucurella e Aymeric Laporte.

Il terzino sinistro, reduce da una stagione tutt’altro che brillante con la maglia del Chelsea, ha registrato un buonissimo Europeo a livello di prestazioni. Anche se alcuni lo hanno criticato per la sua fragilità difensiva, il no. 24 spagnolo ha svolto egregiamente i suoi compiti sia in fase di riaggressione a palla persa (elemento essenziale nel modello di gioco della formazione di de la Fuente) che in quella di possesso.

A completare la struttura d’attacco sul lato sinistro spagnolo è stato, come detto, Laporte. Anche se è difficile affermare con certezza che il difensore che indossa la maglia no.14 della Spagna sia stato il miglior centrale del torneo continentale (come asserito da El Confidencial) non si può negare l’impatto avuto da Laporte nell’impianto offensivo della Spagna.

Il centrale mancino (che, evidentemente, non ha risentito del trasferimento che lo ha portato quest’anno a giocare in Arabia Saudita) è infatti il miglior difensore del torneo per passaggi chiave con 11 effettuati (intendendo come tali quei passaggi che hanno consentito alla Spagna di superare almeno una linea difensiva avversaria.

I movimenti combinati di Cucurella e Williams, con l’appoggio di Laporte, creano quindi una minaccia potenziale che Gareth Southgate dovrà cercare di disinnescare. In tale senso, è probabile che non sarà sufficiente affidarsi al lavoro di Bukayo Saka da quinto e al supporto di Kyle Walker. Sarà invece necessario anche il sacrificio difensivo di Phil Foden e Jude Bellingham. Chi dei due trequartisti si troverà a giocare nella zona di Laporte nel momento i cui sarà la Spagna ad impostare, dovrà infatti lavorare sulle traiettorie di passaggio del centrale iberico, per impedire che il giocatore di origini francesi possa agevolmente trovare i suoi due compagni di zona.

Chi invece (sempre fra Foden e Bellingham) non sarà in quel momento impegnato su Laporte, avrà il compito di andare a ostacolare Rodri. L’ex Atlético Madrid ha infatti avuto una crescita esponenziale da quanto, nell’estate del 2019, si è trasferito proprio in Inghilterra per giocare alla corte di Pep Guardiola nel Manchester City.

A confrontarsi con Rodri e Fabián Ruiz saranno i due mediani inglesi, Declan Rice e Kobbie Mainoo. Dopo aver tentato invano di utilizzare Trent Alexander-Arnold da secondo centrocampista centrale, Southgate si è dovuto rivolgere a Conor Gallagher per risolvere quei problemi che lo stesso commissario tecnico dei Tre Leoni aveva sottolineato parlando alla stampa nella prima fase dell’Europeo: ‹‹non teniamo palla abbastanza. È semplice. Dobbiamo mantenere meglio il pallone e costruire con più controllo››. In realtà, nemmeno la promozione a titolare di Gallagher ha risolto i problemi della fase di possesso inglese. E così Southgate è ricorso alla terza carta, quella rappresentata da Mainoo.

Il centrocampista del Manchester United sembra aver risolto le difficoltà iniziali dei britannici. La sua presenza in campo, oltre che da un punto di vista difensivo, ha aiutato a far migliorare anche le prestazioni in possesso di Rice. Tutto ciò senza contare il fatto che Mainoo rappresenta un’arma ulteriore quando si tratta di invadere la trequarti avversaria.

Certamente, la finale rappresenta un grande banco di prova per il duo britannico. Non soltanto perché Rice e Mainoo si troveranno di fronte due dei migliori centrocampisti della competizione (i già citati Rodri e Fabián Ruiz) ma anche perché la coppia inglese dovrà comunque prestare attenzione a ciò che succederà alle proprie spalle, nella zona occupata da Dani Olmo.

Diventato titolare al posto dell’infortunato Pedri (azzoppato da Toni Kroos durante la sfida degli ottavi contro i tedeschi) il giocatore del Lipsia ha dato una nuova dimensione all’attacco delle Furie rosse, offrendo una maggiore verticalità.

Il che non stupisce dato che Pedri è a tutti gli effetti un centrocampista (pur avendo giocato da numero 10) mentre Dani Olmo è un attaccante. L’azione del gol realizzato contro la Francia ne è una chiara dimostrazione. Le qualità di Olmo possono essere utilissime per disordinare il dispositivo difensivo inglese.

Messe così le cose si comprende perché la Spagna sia la favorita per la vittoria finale. Ma questo non significa che l’Inghilterra debba recitare il ruolo di vittima predestinata. E questo anche per il fatto che Southgate può contare su tutta una serie di giocatori di enorme qualità (oltre a quelli menzionati ci sono anche i vari Harry Kane, John Stones, il fin qui buonissimo Marc Guéhi e Cole Palmer), ai quali vanno aggiunte le soluzioni rappresentate da Ivan Toney e Ollie Watkins in uscita dalla panchina.

Per sfruttare appieno il potenziale della squadra però bisognerà che Southgate cerchi di ripetere il primo tempo giocato dall’Inghilterra contro l’Olanda. Una frazione che ha visto il tecnico inglese sciogliere le briglie di un 3-4-2-1 fino ad allora troppo compassato ed eccessivamente attento al controllo. Un po’ più di disordine da calcio britannico old style gioverebbe ad una compagine che ha lasciato a casa la fantasia di Jack Grealish, Marcus Rashford, Mason Mount e Raheem Sterling.

L’Inghilterra ha invece troppo spesso rinunciato all’imprevedibilità a favore della solidità difensiva. Il meglio di sé lo ha dato proprio quando, passata in svantaggio con l’Olanda, la nazionale dei Tre Leoni si è trovata costretta a dover inseguire nel punteggio.

Oltre a ciò, ci sono anche delle debolezze della Spagna che gli inglesi possono sfruttare, soprattutto nelle fasi in cui dovessero riuscire a imporre ai rivali delle lunghe fasi di difesa posizionale. Nelle (poche) occasioni in cui questo si è verificato infatti gli spagnoli hanno evidenziato delle criticità.

Sulla trequarti poi gli inglesi hanno i giocatori per far male alla difesa spagnola, soprattutto se riusciranno ad attaccare la linea andando oltre Kane o ricorrendo ad una maggiore copertura dell’area di rigore iberica grazie agli eventuali ingressi di Toney e Watkins.

A sinistra poi Shaka può mettere in difficoltà Cucurella. Una buona parte delle possibilità di vittoria dell’Inghilterra domenica passerà proprio dall’abilità dei suoi giocatori nel riempire l’area spagnola e nel vincere i duelli individuali.

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