Cosa ci ha detto Olanda – Inghilterra

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Il gol realizzato da Ollie Watkins a pochi minuti dal termine dei tempi regolamentari, oltre a ricordare tremendamente quello di Gianluca Vialli contro la Spagna (durante un altro Europeo giocato in Germania) ha sortito un duplice effetto: ha mandato in estasi i tifosi inglesi, ha significato un’altra occasione persa per l’Olanda.

Per quanto riguarda il primo aspetto, la rete dell’attaccante dell’Aston Villa ha reso vincente la scommessa di Gareth Southgate. Col risultato in parità (1-1) e con una Inghilterra che non riusciva più a produrre nulla, l’ex difensore di Crystal Palace, Aston Villa e Middlesbrough decideva di sfidare la sorte richiamando in panchina un opaco Harry Kane (ma pur sempre Harry Kane) e un buon Phil Foden per inserire Watkins e Cole Palmer.

Pochi minuti dopo questa scelta, era proprio Palmer a servire a Watkins il quarto pallone toccato in partita dal no.19 inglese che lo trasformava nel gol vittoria dopo essersi liberato di Stefan de Vrij e aver battuto il portiere olandese del Brighton, Bart Verbruggen.

In un torneo nel quale due delle squadre più attese (Inghilterra e Francia) si sono affidate ad un calcio pragmatico, statico, con poca fluidità e poche sorprese, le sostituzioni effettuate a fine partita da Southgate sono state il primo momento in cui il tecnico britannico ha pensato fuori dagli schemi.

Non che Southgate non abbia provato a mischiare le carte durante questa competizione (passando dalla difesa a quattro ad una linea a tre, ruotando diversi centrocampisti nella speranza di trovare un compagno ideale per Declan Rice in mezzo al campo prima di individuare l’uomo giusto in Kobbie Mainoo…) ma, alla fine, la sua Inghilterra è rimasta una squadra con limitate fasi di pressing in fase difensiva e con una fase offensiva costruita intorno ad un 3-2-5 piuttosto statico e a bassa intensità.

Se il primo tempo giocato con l’Olanda (i migliori quarantacinque minuti dell’Inghilterra in Germania) sembrava portare in un’altra direzione, la ripresa ha poi riproposto una nazionale tanto noiosa quanto poco efficace.

E questo grazie anche agli aggiustamenti posti in essere all’intervallo da Ronald Koeman. Dopo il precoce infortunio occorso a Memphis Depay (dopo appena trentacinque minuti dal fischio d’inizio), l’allenatore degli Oranje aveva inserito Joey Veerman in mezzo al campo, spostando Donyell Malen dalla fascia destra alla posizione di centravanti.

Una soluzione che non sortiva gli effetti desiderati. Così, a fine primo tempo, Koeman decideva di ricorrere a Wout Weghorst. L’ingresso del no.9 consentiva alla compagine arancione di avere un punto di riferimento avanzato sul quale giocare per superare la pressione inglese. Oltre a ciò, Koeman poteva ora contare su Tijani Reijnders, Jerdy Schouten e Veerman a controllare il pallone e la partita, con Xavi Simons che si divideva fra la posizione di esterno destro e quella di una vera e propria punta in appoggio a Weghorst.

Un momento della fase difensiva olandese del secondo tempo, nell’immagine prodotta con  VideoMatch Presenter di Sics . Xavi Simons fronteggia Rice nei corridoi di mezzo con Schouten pronto a uscire su Shaw e Dumfries su Jude Bellingham.

La gara sembrava dunque aver preso una piega favorevole per gli olandesi. Questo fino ai cambi di Southgate e alle giocate di Palmer e Watkins. Alla fine dunque Southgate conquista la sua seconda finale europea consecutive mentre l’Olanda può aggiungere Euro 2024 ad una lista dei rimpianti che comprendeva già i Mondiali del 1974, 1978, 2010 e 2014 e gli Europei del 1992 e 2000.

Per quanto riguarda Southgate, la finale conquistata in questo modo lo ha parzialmente riabilitato di fronte ad un’opinione pubblica inglese sempre critica (e a buona ragione) nei suoi confronti. Certo, le sostituzioni di Kane e Foden sono state indovinate, per quanto azzardate (molto più logica è stato invece l’inserimento di Luke Shaw) e hanno ridato vitalità ad una squadra che, nel secondo tempo, era tornata a far fatica nel produrre gioco. 

Ora però per Southgate resta lo scoglio più duro, vale a dire la Spagna. Nella finale di Berlino gli iberici partono come favoriti in base a quanto mostrato finora. Southgate sa benissimo che tutti gli elogi ricevuti dopo la vittoria sull’Olanda spariranno rapidamente in caso di sconfitta contro i ragazzi di Luis de la Fuente, soprattutto se questa eventuale sconfitta dovesse arrivare in modo netto o grazie a qualche errore del tecnico inglese (come accaduto nel 2021 contro l’Italia).

Dall’altra parte però Southgate ha dalla sua un’occasione più unica che rara. Quella cioè di riportare a casa un trofeo in una grande competizione per nazionali (che in Inghilterra manca dal 1966) disputando una seconda finale consecutiva in un campionato europeo. Possibilità che, fino ad oggi, ha avuto soltanto il tedesco Helmut Schön (1972 e 1976).

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