Noah Okafor e Samuel Chukwueze, Marco Sportiello e Yunus Musah. Il Milan vittorioso a Cagliari (1-3) può certamente essere considerato quelle dello delle seconde linee, formato cioè da quei giocatori che non sono partiti in prima fila nelle gerarchie di Stefano Pioli ma che sono risultati pronti alla chiamata del tecnico. E che dovranno continuare ad esserlo, in una stagione di impegni ravvicinati come quella che attende la compagine rossonera.
Fra questi sostituti che hanno mostrato di poter essere anche titolari va annoverato certamente il francese Yacine Adli. Giunto in rossonero lo scorso anno con buone credenziali (per quanto fatto vedere col Bordeaux, suo club di provenienza, dal quale il Milan lo aveva prelevato nel 2021 per lasciarlo poi ancora un anno in prestito) il ragazzo di Vitry-sur-Seine è stato utilizzato da Pioli col contagocce, registrando alla fine appena 6 presenza nello scorso campionato, per un totale di 144 minuti giocati e una sola titolarità, a Verona il 16 ottobre 2022.
Quest’anno le cose non sembravano in procinto di cambiare, con il tecnico rossonero che, molto chiaramente, aveva avvertito il francese di non essere parte integrante del nuovo progetto tecnico rossonero.
Adli però non si è perso d’animo. È rimasto a Milanello ad allenarsi con impegno e, 346 giorni dopo quella partita del Bentegodi, è tornato titolare nel line up del Milan, complice l’assenza per infortunio di Rade Krunić. Con Sandro Tonali partito alla volta di Newcastle e con Ismaël Bennacer ancora fuori fino ad anno nuovo, Pioli si è venuto improvvisamente a trovare senza un play costruttivo da piazzare davanti alla difesa.

Scartate altre opzioni (Tijjani Reijnders) l’allenatore rossonero ha dunque alla fine deciso di buttare nella mischia proprio Adli. Il ragazzo non è velocissimo, ha uno stile compassato ed è abituato ad agire più nell’altra metà campo che nella propria, ma ha piede (come suggerisce anche il suo secondo nome, Zinédine) ed una stazza accettabile per ricoprire il ruolo (186 cm per 73 kg).
Il numero 7 rossonero ha risposto presente alla promozione a titolare. Alla Unipol Domus di Cagliari, di fronte alla squadra di Claudio Ranieri, Adli ha infatti giocato una partita importante a livello di fase offensiva. Secondo i dati Fbref, l’ex Bordeaux è risultato il terzo rossonero per tocchi di palla (84, dietro solo i 106 di Alessandro Florenzi e i 96 di Fikayo Tomori), con una percentuale di riuscita nei passaggi del 92.3%.
Con un Milan che ha registrato un baricentro alto sul proprio possesso (57.66m) la maggior parte di questi tocchi (53) Adli li ha registrati nella zona centrale del campo.
I passaggi prodotti dal francese sono stati altamente qualitativi. Secondo i dati Sics infatti, Adli è risultato il miglior giocatore in campo per passaggi chiave realizati (cioè quei passaggi che consentono di superare almeno una linea difensiva avversaria) con un totale di 10.
Che i passaggi effettuati da Aldi siano risultati produttivi per lo sviluppo della manovra rossonera lo testimoniano altri due dati. Dal punto di vista dei metri conquistati, le giocate del francese hanno permesso al Milan di guadagnare 451.714m in termini di distanza progressiva (solo Tomori ha fatto meglio con 463.601m).
A livello di expected threat (xT) su passaggio poi, la prestazione di Adli è stata la migliore fra i giocatori del Milan (0.24).
Ma Adli si è fatto valere anche in fase difensiva. È vero che è stato superato in occasione del gol del vantaggio del Cagliari, ma è altrettanto vero come si sia invece risultato efficace in altre occasioni nei duelli fisici, anche dentro la sua area.
È presto per dire se il francese sia rientrato nel giro delle rotazioni di Pioli. L’avversario non era irresistibile e ha concesso al Milan di dominare sia nel controllo del pallone (66.7%) che territorialmente (field tilt di 63.3%). La prova di Adli è stata però incoraggiante, pur in una nuova posizione. E questo potrebbe aprire al giocatore nuovi, positivi e imprevisti scenari.

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