Analisi tattica La mossa tattica Player analysis

Due minuti su: Giacomo Raspadori

Attaccante centrale, esterno o…mezzala? In questo inizio di stagione, comprensiva del pre-campionato, Giacomo Raspadori è stato chiamato ad occupare più posizioni ed a svolgere più funzioni fra i suoi impegni col Napoli e con la Nazionale italiana.

Contro l’Ucraina, in una sfida che aveva già assunto i contorni dell’ultima spiaggia per la formazione di Luciano Spalletti (commissario tecnico solo da pochi giorni) l‘ex giocatore del Sassuolo è stato allineato dal tecnico della nazionale come attaccante centrale, in sostituzione di Ciro Immobile.

La presenza di Raspadori come riferimento offensivo più avanzato ha contribuito a cambiare i connotati di una Italia apparsa più propositiva e volenterosa rispetto a quella scialba vista all’opera il venerdì precedente in Macedonia del Nord.

Gli Azzurri hanno infatti potuto sfruttare le qualità associative del loro nuovo centravanti, che ha fornito uno sbocco ulteriore al palleggio italiano venendo a giocare incontro e coordinandosi con le catene laterali per dare fluidità alla manovra.

Proprio le caratteristiche nel gioco associativo di Raspadori hanno fatto parlare Rudi Garcia di una potenziale mezzala, posizione nella quale il calciatore emiliano è stato sperimentato durante l’estate. Lo stesso allenatore partenopeo ha dichiarato che quella è una posizione che il suo numero 81 può ricoprire.

Nelle tre partite disputate fin qui in campionato dal Napoli però è stato utilizzato da laterale d’attacco. Di che giocatore stiamo dunque parlando e qual è il modo corretto di impiegarlo?

Raspadori in zona di sviluppo nello screenshot prodotto con VideoMatch Presenter di Sics.

Dal punto di vista dei dati, i numeri prodotti lo collocano nel cluster degli chance creator, cioè quei giocatori che sono caratterizzati dal produrre il maggior numero di passaggi nella metà campo offensiva e nell’ultimo terzo. Raspadori è quindi un elemento che, con il suo gioco, fornisce assist ai compagni di squadra.

La polar chart di Soccerment su Giacomo Raspadori in questo inizio di campionato.

In questo senso quindi il giocatore del Napoli è potenzialmente impiegabile in ogni slot offensivo, compreso da trequartista, posizione nella quale lo si è già apprezzato a Sassuolo con Dionisi e dove Garcia potrebbe utilizzarlo qualora decidesse di virare sul 4-2-3-1 come formazione base.

Il contributo di Raspadori alla pericolosità offensiva del Napoli è confermato da altri dati: 0.29 expected goals (xG) su palla in movimento, 0.57 xOVA (expected offensive value added, valore che misura l’aumento della probabilità di una squadra di segnare, tenendo in considerazione gli expected goal con palla in gioco e gli expected assist ricevuti), 1.62 passaggi chiave per 90 minuti di gioco.

Ma il lavoro di Raspadori non si esaurisce in fase di rifinitura, riguardando infatti anche quella di finalizzazione. Ad oggi infatti il calciatore del Napoli è il quarto di tutto campionato per media p/90 di tiri fatti con un dato di 4.05 ed il secondo nella sua squadra per expected goals con 1.43.

Tenendo presente questi dati ci rendiamo conto dell’importanza del nazionale azzurro nell’economia del gioco partenopeo. È chiaro che, in una squadra che può annoverare fra le proprie fila un centravanti con Victor Osimhen, è quasi impossibile pensare ad un Raspadori numero 9 titolare.

La conferenza stampa di Rudi Garcia prima della sfida col Genoa.

Il ragazzo, come detto, può quindi trovare spazio da 10 in una eventuale formazione col triangolo rovesciato o sulla fascia come numero 7 o 11. A meno che Garcia non propenda, in alcune gare, per un attacco a due punte. In quel caso Raspadori potrebbe rappresentare l’ideale complemento di Osimehn, anche se andrebbero valutate le spaziature dei due, per evitare che l’italiano e il nigeriano finiscano per calpestare le stesse zone di campo.

pascal-meier-Eo4TLdqXZkY-unsplash

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