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I falsi terzini nel Tottenham di Ange Postecoglou

‹Ho soltanto copiato Pep››. Così scherzava con i giornalisti Ange Postecoglou dopo la vittoria del Tottenham in casa del Bournemouth qualche settimana fa. In realtà, una delle chiavi di quel successo e del buon inizio di stagione da parte degli Spurs risiede sì nell’utilizzo dei laterali Pedro Porro e Destiny Udogie da falsi terzini, ma con prerogative che aggiungono qualcosa rispetto alla versione di Guardiola.

Arrivato a Londra per risollevare le sorti di un club che, nelle ultime stagioni, non ha mai raggiunto una continuità dal puto di vista della direzione tecnica, con sei allenatori succedutisi sulla panchina dei bianchi da quando Mauricio Pochettino lasciò la squadra nel 2019 (José Mourinho, Ryan Mason in due occasioni, Nuno Espírito Santo, Antonio Conte e Cristian Stellini), Postecoglou è stato accolto con non troppo velato scetticismo da parte della tifoseria e della stampa.

Questo nonostante il fatto che l’australiano avesse già dimostrato di saper fare il proprio mestiere, come testimoniano i risultati ottenuti alla guida dell’Australia (coppa d’Asia vinta nel 2015), nel campionato australiano (4 titoli), in Giappone (una JLeague con gli Yokohama Marinos) e in Scozia con il Celtic. Al di là del vallo di Adriano infatti Postecoglou ha conquistato due titoli consecutivi e una coppa di Scozia.

Nonostante questi titoli e nonostante una maggior apertura mentale (rispetto a prima) mostrata dagli Inglesi nei confronti dei tecnici stranieri, l’allenatore australiano non godeva del credito sufficiente per essere accolto con ottimismo dalle parti del New White Hart Lane.

Questo inizio di stagione sta però convincendo anche i più scettici. Il Tottenham, come detto, è partito bene in Premier e, alla prima sosta per le nazionali, occupa il secondo posto in classifica (in coabitazione Arsenal, West Ham e Liverpool) a sole due lunghezze dal Manchester City capolista. Il tutto proponendo un gioco non solo efficace, ma anche apprezzabile dal punto di vista estetico.

Messa da parte la rigida struttura contiana alla quale gli Spurs ci avevano abituati nelle ultime stagioni, il Tottenham attuale è invece squadra estremamente fluida.

All’interno di questo contesto, un ruolo rilevante lo hanno proprio i terzini: i già citati Udogie e Porro ma anche Emerson Royal. In fase di possesso infatti questi laterali bassi vanno a occupare (uno e entrambi) i mezzi spazi ai lati del mediano basso, dando così vita ad una costruzione 2-3.

Il loro posizionamento in quelle zone di campo non è funzionale solo alla gestione della palla in fase costruttiva o alla riaggressione in avanti a palla persa (con un dato di + 3.97% il Tottenham è la seconda squadra della Premier per build-up disruption, dietro solo al Brighton di Roberto De Zerbi) ma anche come invasori aggiunti.

Sì perché non è raro vedere gli esterni di difesa della compagine londinese toccare palla in zona di rifinitura o addirittura in area avversaria. Per fare un esempio, Udogie ha toccato tre palloni nell’area del Manchester United e quattro in quella del Bournemouth.

Nel video qui di seguito, montato con VideoMatch Presenter di Sics, vediamo proprio il terzino italiano andare alla conclusione nell’area dello United.

L’ex Udinese sta vivendo un ottimo inizio di stagione e, nel caso in cui dovesse continuare su questa strada, potrebbe presto diventare un elemento chiave nelel rotazioni del nuovo tecnico della nazionale azzurra Luciano Spalletti.

I dati Soccerment di Udogie in questo inizio di Premier.

L’importanza dei terzini nel portare la palla in zone più pericolose di campo è confermata dai dati. Sempre Udogie risulta essere il secondo giocatore degli Spurs per expected threat (xT) con un dato di 0.62 (dietro a James Maddison con 1.10), delle quali 0.49 su passaggio e 0.13 su corsa. Il settimo è Porro.

Le corse dei terzini del Tottenham quindi possono essere esterne ma anche interne, dentro al campo, e questo rende più difficile leggerle da parte avversaria.

Vedremo come proseguirà la stagione del Tottenham. In questo momento i londinesi stanno over-performando a livello offensivo, avendo segnato 11 gol fuori da un dato di 7.98 xG (una differenza di +3.02 a favore delle reti effettive), nonostante la perdita di un realizatore come Harry Kane. Bisognerà quindi vedere nel medio e lungo periodo se questa tendenza si confermerà.

Di certo, le squadre avversarie cercheranno di trovare delle soluzioni per contenere la manovra d’attacco degli uomini di Postecoglu. Una parte di questa strategia difensiva dovrà passare dal limitare il gioco dei falsi terzini.

Per una analisi più completa dell’intera fase offensiva degli Spurs vi rimando all’ultima puntata de Il Terzo Uomo.

pascal-meier-Eo4TLdqXZkY-unsplash

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