Perché l’Inter ha voluto Samardžić

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L’arrivo di Lazar Samardžić va a rinforzare un centrocampo dell’Inter che già si era assicurato in questo mercato estivo 2023 le prestazioni di Davide Frattesi.

Nato a Berlino ma di origini serbe (nazionale i cui colori ha scelto di difendere), Samardžić ha impressionato gli scout fin da giovanissimo. Non a caso Milan e Barcellona si erano interessati a lui quando non aveva ancora compiuto diciotto anni.

Tuttavia il giocatore scelse di restare in Germania e continuare a crescere nel settore giovanile dell’Hertha Berlino, squadra con la quale ha fatto il suo esordio in Bundesliga nel 2020 in un derby contro i rivali cittadini dell’Union.

Da quel momento per Samardžić è iniziata un’ascesa che lo ha visto prima raggiungere l’RB Lipsia (dove è passato sotto le cure di Julian Nagelsmann) e, da lì, l’Udinese, che lo ha prelevato per €3 milioni nel 2021.

In queste due stagioni nel campionato italiano il serbo ha continuato nel suo sviluppo, registrando un totale di 7 gol e 6 assist. È stato soprattutto l’anno appena concluso a mettere in evidenza le qualità e le ulteriori potenzialità di Samardžić.

Il ragazzo ha visto infatti crescere il suo utilizzo da parte della compagine bianconera, arrivando a collezionare 1849 minuti lungo le 37 presenze registrate in campionato. E questo nonostante il fatto che l’Udinese giocasse con un 3-5-2 come sistema base.

Un sistema che teoricamente non aveva posto per Samardžić dato che il berlinese nasce come trequartista. Nonostante ciò e nonostante una folta concorrenza (costituita dai vari Roberto Pereyra, Sandi Lovric e Tolgay Arslan) Samardžić è riuscito dunque a ritagliarsi il proprio spazio a suon di prestazioni convincenti, in particolare nella seconda parte della stagione.

Le qualità tecniche di Samardžić messe in evidenza dal gol segnato quest’anno contro la Cremonese, riproposto nel video montato con VideoMatch di Sics.

L’Udinese 2022-23 è stata una squadra adattabile al contesto. Andrea Sottil, tecnico dei friulani, aveva predisposto infatti un modello di gioco flessibile e questo ha reso i bianconeri pronti per andare a pressare alto così come in grado di abbassarsi per creare campo alle spalle della difesa avversaria da attaccare poi con veloci contropiedi.

All’interno di questa struttura l’Udinese si è fatta notare per l’intensità che è riuscita spesso a mettere in campo in entrambe le fasi di gioco, così come per il fatto di riuscire a portare sempre molti uomini oltre la linea della palla in fase offensiva.

Guardando i dati prodotti nell’ultima stagione si nota poi come i friulani siano stati la quarta squadra della massima serie per uno-due aperti (105) e per dribbling riusciti (337). Queste cifre confermano la qualità tecnica mediamente elevata a disposizione di Sottil. E, da questo punto di vista, va a inserirsi perfettamente il discorso su Samardžić.

Partendo da mezzala infatti il serbo andava a contribuire alla fase di sviluppo della compagine bianconera. Samardžić è un giocatore di possesso, abile tecnicamente (85.4% di precisione nei passaggi l’anno scorso), con buone qualità nel dribbling (45.2% riusciti) e abbastanza associativo anche se da quest’ultimo punto di vista può e deve migliorare.

La polar chart di Soccerment relativa allo scorso campionato di Samardžić .

Così come progressi ci si attendono sul piano difensivo da parte di un giocatore che dà il meglio di sé quando può ricevere palla fra i piedi. Indubbiamente infatti ad oggi il contributo maggiore che Samardžić può garantire alla sua squadra avviene nella metà campo offensiva, come testimoniano (oltre ai gol e agli assist citati in apertura) i dati relativi alle occasioni create (48, meno soltanto di Pereyra che ne ha registrare una in più) e ai tiri in porta (18, li stessi di Lovric e solo quattro in meno di Beto).

Samardžić può aiutare anche in fase di costruzione, come si vede da questa immagine realizzata con VideoMatch Presenter di Sics.

Nell’Inter l’ex Udinese va a completare un reparto attualmente composto anche da Henrix Mkhitaryan, Hakan Çalhanoğlu, Kristjan Asllani, Nicolò Barella e Frattesi

Una mediana fortemente offensiva che, sulla carta, sembrerebbe dare alla nuova Inter di Simone Inzaghi un atteggiamento ancor più verticale.

Anche se è difficile parlare di titolari nel calcio contemporaneo, alle prese con mille impegni ravvicinati, è possibile affermare che, almeno idealmente, Samardžić possa rappresentare una prima alternativa al blocco di quelle che dovrebbero essere le mezzali titolari (Mkhitaryan, Barella e Frattesi).

La presenza di Samardžić potrebbe comunque consentire al tecnico milanese di invertire il triangolo di centrocampo, utilizzando il serbo anche in un più congeniale ruolo da numero 10 alle spalle di due attaccanti.

Quali che siano le scelte dell’allenatore, spetterà Samardžić farsi trovare pronto quando Inzaghi lo chiamerà in causa. Di certo, in un centrocampo come detto apparentemente più diretto, l’ex Udinese (insieme a Mkhitaryan) rappresenta la variabile che può aggiungere alla formazione nerazzurra una certa dose di palleggio e di controllo della partita nella metà campo avversaria.

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