Analisi tattica Player analysis

E se il Milan pensasse a Hummels?

Sconfitto in finale di Champions dopo una stagione non esaltante in Bundesliga, fuori dalla lista dei convocati che difenderanno i colori della Germania nell’Europeo che si disputerà in casa, mancato rinnovo del contratto col suo Borussia Dortmund.

Non un grande finale di annata per Mats Hummels, bandiera dei gialloneri e uno dei giocatori simbolo del BvB durante l’era di Jürgen Klopp (fra il 2009 e il 2015).  

Eppure, soprattutto in Champions, Hummels ha dimostrato di essere ancora un giocatore valido ad alto livello. E questo nonostante i contrasti avuti Edin Terzić, l’ex tifoso diventato tecnico dei gialloneri e successivamente dimessosi dall’incarico anche a causa dei rapporti non proprio idilliaci con parte dello spogliatoio BvB, Hummels in testa.

Uno dei punti di forza del Dortmund finalista in coppa Campioni, piegato soltanto da un Real Madrid che ha saputo sfruttare le occasioni avute meglio di quanto (non) abbiano saputo fare i gialloneri, è stato proprio il gioco di transizioni ancorato ad una retroguardia nella quale Hummels ha, ancora una volta in carriera, svolto appieno le funzioni di perno.

Anche in finale, contro il temutissimo Vinícius Júnior, gli scivolamenti laterali del no.15 del Dortmund sono stati fondamentali per andare in aiuto di Julian Ryerson sulla destra.

Il perfetto tempismo di Hummels nel fermo immagine realizzato con  VideoMatch Presenter di Sics.

Nella semifinale di ritorno contro il Psg Hummels aveva poi registrato una percentuale di riuscita del 71% nei duelli con 6 palle recuperate, dimostrando di poter contribuire alla solidità difensiva della sua squadra ancora a trentacinque anni d’età.

Se dunque qualcuno ha storto il naso (più di uno in verità) nel momento in cui (estate 2019) Hans-Joachim Watzke, CEO del Dortmund, decise di riportare a casa Hummels dal Bayern (dopo tre stagioni in Baviera), si può dire che poi il tempo ha dato ragione alla dirigenza giallonera. Il difensore del Borussia ha, come tutta la squadra, beneficiato del lavoro svolto sotto Nuri Şahin e Sven Bender, i due assistenti allenatori che il club lo scorso inverno ha deciso di affiancare a Terzić proprio per migliorare la tenuta difensiva della squadra.

Alle ottime prove sfoderate in non possesso Hummels ha aggiunto anche la sua sempre intatta qualità nella gestione della palla. Non a caso ancora oggi Hummels è uno dei migliori costruttori in circolazione in Europa.

Hummels è un costruttore in grado di giocare sul corto, sul medio e anche sul lungo raggio.

Proprio per questi motivi, nonostante l’età un suo approdo potrebbe beneficiare qualsiasi club decidesse di affidarsi al navigato giocatore tedesco. E, in questo senso, sarebbe interessante se alle prestazioni di Hummels si interessasse il Milan.

Nella stagione appena conclusa infatti i rossoneri hanno avuto nella fase difensiva il loro vero tallone d’Achille. Troppo spesso infatti la retroguardia milanista ha dato l’impressione di essere sul punto di concedere un gol, indipendentemente dall’avversario di turno.

Una sensazione che poi si è concretizzata nelle 49 reti concesse in campionato dalla compagine rossonera: ben dieci squadre hanno fatto meglio del Milan dal punto di vista dei gol subiti.

Con l’arrivo del nuovo allenatore (il portoghese Paulo Fonseca) e con l’inizio di una nuova gestione tecnica, il Milan dovrebbe abbracciare un modello di gioco più equilibrato rispetto a quello iper-verticale visto quest’anno con Stefano Pioli. Un modello che ha lasciato troppe volte esposti i difensori centrali alle transizioni rivali e in situazione tali da dover difendere con tanti metri alle proprie spalle.

Il risultato è stato quello di vedere i centrali del Milan correre all’indietro, in condizione di svantaggio rispetto agli attaccanti rivali. Inserire Hummels in una linea più accorta e più coperta dalla mediana potrebbe finire per fortificare l’intera fase difensiva della squadra di Fonseca.

Veniamo ora ad un confronto fra Hummels e i centrali del Milan dal punto di vista dei dati prodotti quest’anno, così come raccolti da Fbref. Anche se parliamo di campionati e impostazione tattiche diverse, questo tipo di comparazione è certamente utile per farsi un’idea di che cosa il tedesco potrebbe portare alla retroguardia milanese.

Nello screenshot prodotto con  VideoMatch Presenter di Sics osserviamo un momento della primissima parte della gara di ritorno fra Psg e BvB, semifinale di Champions. I gialloneri cercano di tenere una linea alta con Hummels che, nel momento preso in esame, effettua una scannerizzazione del campo, dando un’occhiata al suo lato debole, dove stazione Kylian Mbappé. Successivamente il centrale riprenderà l’osservazione della palla.

Dal punto di vista dei contrasti vinti per 90 minuti di gioco, il dato dell’ex Dortmund per la stagione appena trascorsa (1.93) è superiore a quello dei vari Matteo Gabbia (1.33), Malick Thiaw (0.92) e Fikayo Tomori (1.02).

Anche il dato degli intercetti è nettamente a favore del centrale tedesco: 1.87 p/90 a fronte di 1.10 (Tomori), 0.92 (Gabbia) e 0.72 (Thiaw).

Per quanto riguarda la fase di possesso, Hummels è stato maggiormente coinvolto nella gestione della palla, avendo eseguito una media di 77.6 passaggi a palla in movimento contro i 67.1 di Tomori, i 64.1 di Thiaw e i 58.7 di Gabbia.

C’è da rilevare comunque come il dato di passaggi chiave p/90 secondo il modello Sics (cioè quei passaggi completati che permettono ad una squadra di superare almeno una linea difensiva avversaria) prodotti da Hummels (1.9) sia stato inferiore a quelli di Tomori (2) e di Thiaw (2.3).

Alla fine le qualità offensive e difensive di Hummels e la sua leadership potrebbero ancora essere utili. Senza contare il fatto che giocare col tedesco finisce per alzare il livello di chi gli gioca accanto. Per referenze basta chiedere a Nico Schlotterbeck, suo compago di reparto al Dortmund.

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